09 Feb 2019

BY: Dr.ssa Fabiana Fratello

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La comunicazione efficace

Partiamo dal primo assioma di Watzlawick (1)  sulla comunicazione: “Non si può non comunicare”. Questo significa che qualunque comportamento comunica qualcosa agli altri, anche il silenzio.

La comunicazione influenza le interazioni sociali ed è capace di determinarne l’andamento (positivo o negativo). Per questo imparare a comunicare è di fondamentale importanza e può fare la differenza tra relazioni conflittuali e relazioni serene.

Comunicare efficacemente significa:

  • Avere chiaro l’obiettivo della propria comunicazione. Può sembrare banale ma in molti casi, iniziamo una comunicazione senza avere ben chiaro cosa vogliamo ottenere e cosa vogliamo che l’altro capisca. Questo può portare facilmente a fraintendimenti. Se invece chiarisco prima a me stesso quali sono i contenuti fondamentali che voglio comunicare e cosa voglio ottenere la comunicazione sarà più efficace.
  • La comunicazione deve essere chiara. Poche e semplici frasi evitando giri di parole e riferendosi solo al presente evitando di ricordare eventi ormai appartenenti al passato e di cui si è già discusso.
  • Iniziare la frasi con “IO” piuttosto che con “TU”. Per comunicare efficacemente senza innescare litigi e arrabbiature è importante dimostrare di assumersi la responsabilità di se stesso. Le frasi che iniziano con “IO penso, credo, voglio”, non suonano come una accusa e mettono in primo piano noi stessi con i nostri bisogni, pensieri e anche responsabilità. Le frasi che iniziano con “TU hai fatto, hai detto” rappresentano una accusa all’altro che inevitabilmente si difenderà o accusando a sua volta o interrompendo la comunicazione.
  • Comunicare efficacemente vuol dire anche saper ascoltare. Ascoltare non vuol dire solo stare in silenzio e lasciar parlare l’altro senza interrompere, ma vuol dire rielaborare quanto detto dall’altro e comprenderlo sia nel contenuto sia nella valenza affettiva.
  1. Watzlawick, P., Beavin, J.H., Jackson, D.D. (1967). Pragmatica della comunicazione umana. Roma: Astrolabio, 1971.
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